Approfondimenti
Appleseed, il domani dellanimazione
Per Panini Video è arrivata in dvd una delle creazioni di Masamune Shirow più interessanti del momento, aperta alle sperimentazioni del cinema di animazione. Prova ne è l’uscita di un secondo film lo scorso autunno e l’annunciata serie televisiva che sarà uno dei titoli di punta della stagione 2009.
Shinji Aramaki, il regista dei film della serie Appleseed, arriva da Megazone 23 (1985), lo storico Oav che per primo cambiò il “futuro” in animazione; per tante ragioni, non ultima la sua prodigiosa trama con sconvolgente rivelazione che il nostro mondo in realtà… non esiste.
Aramaki torna al futuro con i retroscena politici e pericolosamente in bilico narrati dal bel fumetto di Shirow, un lavoro che nel 1988 era già entrato nelle grazie dell’animazione con un direct-to-video realizzato tradizionalmente (e uno dei primissimi titoli del catalogo Yamato Video). Erano altri tempi, va subito detto, e c’erano pensieri meno flagellanti di oggi.
Infatti Appleseed the Movie (2004), il film che Panini Video presenta al pubblico italiano in una doppia edizione (Standard e Deluxe Edition), non parla di un futuro da fantascienza con invasioni aliene e battaglie nello spazio. Al contrario tiene i piedi ben saldi a terra e senza tanti fronzoli parla del genere umano e di come potrebbe evolversi la società del domani. Gli ingredienti sono quelli tradizionali della science fiction romanzesca: alta tecnologia, clonazione, esperimenti genetici, ibridazioni e tanto razzismo. Eppure la trama del film parte con i migliori auspici presentandoci Olympus, utopica città in cui gli umani finalmente vivono in pace e armonia grazie alla presenza dei Bioroid (simili agli uomini ma creati artificialmente). Non fosse che tra la comunità umana inizia a serpeggiare malcontento nei loro confronti, dal momento che essi prendono a occupare sempre più posti e incarichi di rilievo. Quando a Olympus giunge Deunan Knute scortata dal fedele compagno di battaglia Briareos, le cose precipitano e la coppia si troverà al centro di un complotto per il ritrovamento di “appleseed” da cui dipende il futuro della Terra. Fin dalle prime battute, il film di Aramaki promette un salutare abuso di adrenalina per i suoi personaggi sempre in movimento, da subito sotto ingaggio e sotto assedio del fuoco nemico.
Di Appleseed the Movie si è parlato molto perché è un po’ il primo anime geneticamente modificato dall’uso delle nuove potenti tecnologie: dopo aver scritto la sceneggiatura e disegnato gli storyboard, Aramaki ha filmato un attore facendogli recitare le parti previste dal copione. Una recita davanti a uno schermo verde con nient’altro addosso che sensori per il motion-capture, tecnica servita a catturare i movimenti dell’attore per poi finire immagazzinati in un processore e ricostruiti dagli artigiani delle immagini in 3D CG. Ma anziché avere un personaggio digitale come Shrek, Aramaki è riuscito a far indossare ai personaggi di Appleseed una pelle di cartoon, come se l’anime fosse stato realizzato alla solita vecchia maniera a mano: questa tecnica di computer graphic è stata chiamata cell shading. Il tutto è ovviamente combinato a sfondi e scenografie realizzati al computer con superbi movimenti di macchina che rimandano all’universo dei videogame.
Guai però soltanto a pensare che questo film abbia una corazza di metallo e niente cuore. «In Appleseed ci sono umani, cloni, cyborg come Briareos», ha raccontato il regista durante la presentazione del film. «Il legame fra Deunan e Briareos è lì apposta a ricordarci che non sono importanti le appartenenze e le origini di ciascuno di noi, ma che è vitale comprendersi a vicenda». Un tema che sta sotto la pelle action, voluta e richiesta dai fan, di questo portentoso film e che in qualche misura cerca di non prendere le distanze dall’originale a fumetti di Shirow (il quale molto professionalmente non ha proferito verbo, lasciando lavorare lo staff dell’anime). Shinji Aramaki è tornato al futuro e dopo il successo di Appleseed (a cui ha lavorato per anni, nel più rigoroso silenzio stampa, occupandosi di quello che credeva il pilot di una serie animata) non si è più fermato e per il sequel Ex Machina quel futuro lo ha voluto più lontano da chiunque altro. Alla faccia di Final Fantasy e compagnia bella.
© 2004 Shirow Masamune/Seishinsha/Appleseed Film Partners
