Non si può certo mancare un appuntamento del genere e quindi partiamo alla volta di Torino. Arriviamo l’ultimo giorno della Mostra, lunedì 14 maggio, nel pomeriggio. Alla biglietteria non c’è la solita calca tipica dei giorni prima, soprattutto della domenica (informazione avuta da vari visitatori delle giornate precedenti), ma appena entrati ci rendiamo conto che non c’era fila… perché erano già tutti dentro!

La Fiera è sempre uno spettacolo affascinante: in ognuno dei 5 padiglioni che coprono ben 51 mila (!) metri quadri di esposizione si trovano stand di libri di tutti i generi, dai bestseller alle edizioni economiche ai libri rari e antichi. A ogni angolo un giovane autore o un professore universitario intrattengono il pubblico raccontando della loro opera o trattando dell’argomento scelto come tema per quest’ anno, cioè “il confine”, in tutte le sue accezioni: culturale, politico, geografico, religioso. Si cerca il confine nelle megalopoli e tra i popoli, e nelle nuove identità giovanili. Si cerca di dare un senso a questa parola in rapporto a ciò che sembra il suo opposto, la globalizzazione. Si parla di Trieste come crocevia di popoli con Susanna Tamaro e Pino Roveredo, o di Instanbul come ponte tra Oriente e Occidente con Silvia Ronchey. Il Paese ospite d’onore di quest’anno è la Lituania proprio come nuovo confine d’Europa.

 

Insomma si fanno discorsi interessanti, profondi e approfonditi che però non ci distraggono troppo dalla nostra missione. E neanche le celebrità della televisione e della musica che parlano delle loro esperienze televisive e accennano alcune canzoni, ci riescono. “Non ti curar di loro, ma guarda e passa”, come diceva il Sommo Poeta.

 

Osserviamo infiniti gruppi di persone che saltano da uno stand all’altro, sfogliando i libri, annuendo soddisfatti nel leggere i vari risvolti di copertina, e acquistando gadget, in un spazio che solo un anno fa era conteso da tutte le televisioni del mondo, giunte da ogni angolo del globo per riprendere le Olimpiadi Invernali, e che fra qualche mese sarà ricoperto da centinaia di automobili di tutti i tipi per il Salone Internazionale dell’Auto. Ci sono anche ampie aree dedicate ai bambini, con proiezioni varie e conferenze adatte agli under 12, sui personaggi preferiti dei loro libri e dei cartoni animati. Per loro un vero paradiso, in cui si concentrano scolaresche giunte da tutta Torino e dintorni.

 

Però, nonostante le mille tentazioni e lusinghe di tutti questi stand non vediamo l’ora di arrivare alla parte della Fiera dedicata esclusivamente ai Comics. Trovarla non è facile, anche perché, vista l’enormità della superficie espositiva, il numero di cartelli che la indicano è decisamente esiguo, ma alla fine grazie all’aiuto delle ragazze del punto informazioni arriviamo a destinazione.

Eccoci. Padiglione 4: una tensostruttura esterna al complesso del Lingotto ma collegata ad esso da un corridoio coperto, sotto al quale bivaccano decine di ragazzi stremati dal caldo torrido di quei giorni (ricordate maggio?). Entriamo e ci accorgiamo subito del grado di umidità al 1000 per mille che c’è, dal momento che questo è l’unico padiglione senza aria condizionata!

Nessuna paura, siamo forti come rocce e resistiamo al caldo come i cammelli. Cominciamo ad aggirarci tra i vari espositori in un clima a noi molto familiare, fatto di fumetti, dvd, gadget, armi ninja, disegni alle pareti fatti da “fumettari” in erba, appassionati di tutte le età o quasi, entusiasti di essere lì, ragazzi con lo zaino in spalla che curiosano ovunque e comprano pezzi mancanti per le loro collezioni, ma nessuna traccia di cosplayer. Ci sono vari stand di case editrici, ma la maggior parte appartengono alle librerie e alle fumetterie di tutta Italia, i cui proprietari si radunano qui con lo stesso trasporto con il quale si recano alla Fiera di Lucca o alla Mostra del Fumetto di Milano. Quando ci avviciniamo per fare qualche domanda sono tutti molto gentili.

Ci sono anche un paio di stand dedicati alle scuole del fumetto in Italia come la “Scuola Internazionale di Comics”, che ha appena aperto una nuova sede proprio a Torino, oltre a quelle di Roma, Jesi, Firenze e Chieti e che organizza stage e corsi anche in Giappone per i disegnatori dei fumetti di domani.

Tuttavia, man mano che osserviamo più da vicino e con maggiore attenzione ciò che ci circonda, ci accorgiamo che il clima del padiglione, che dovrebbe essere leggero e divertito, in realtà è piuttosto pesante (non solo per l’afa) e poco allegro. Per questo ci fermiamo a parlare con qualche standista che ci racconta come quest’anno ci sia stata una certa flessione negativa nella partecipazione di pubblico per tanti motivi, primo fra tutti la ghettizzazione del padiglione, penalizzato nella sua solitudine e “lontananza” (non solo metaforica), escluso dal resto della Fiera e privo di aria condizionata.

 

Inoltre ci informano che i bambini delle scuole elementari e medie non sapevano assolutamente della presenza di “Torino Comics” alla Fiera del Libro e per questo non sono state organizzate gite scolastiche apposite. Né sono stato organizzati incontri con autori del fumetto (a parte qualcosa allo stand Bonelli). Last but not least il cartellone più grande, quello che indicava l’entrata al padiglione, è stato istallato solo il penultimo giorno mentre prima c’erano solo vaghe e minuscole indicazioni per lo più coperte da cartelloni più grossi con indicazioni per gli altri padiglioni.

Insomma si sentiva chiaramente serpeggiare un certo malcontento tra i vari espositori.

Continuando a girare tra le comunque non pochissime persone e curiosando in giro, arriviamo allo stand delle Edizioni Pavesio, quelle di Vittorio Pavesio, direttore artistico e da sempre organizzatore, insieme all’Associazione Radar, di “Torino Comics”. Parliamo con lui, molto gentile e disponibile, e lamenta gli stessi problemi degli altri standisti, e aggiunge che tutta questa poca organizzazione (non dipendente dalla sua volontà) ha portato un danno d’immagine, oltre che un danno economico a tutta la manifestazione e che alcuni espositori se ne sono andati via in anticipo perché si sono sentiti presi in giro.

 

Quindi possiamo affermare che a fronte di una generale riuscita della Fiera del Libro e della soddisfazione espressa dagli organizzatori alla sua conclusione, non si può dire altrettanto per quanto riguarda la manifestazione collaterale “Torino Comics”.

Tuttavia, da spettatori non saremmo così drastici nel liquidare l’evento: è vero che non abbiamo vissuto le cose “dal di dentro”, ma siamo soddisfatti e contenti di aver visitato “Torino Comics” 2007; abbiamo pure fotografato Pikachu, che aveva sconfinato dal Padiglione 4 …forse verso uno dei punti ristoro, che servivano bibite fresche! 

 

Testo e foto di Chiara Bosio