Yamato video

 
 

Editoriale

Ecco a voi Lupin III, il Signor Ladro

Ancora festeggiamenti per il personaggio più celebre creato da Monkey Punch. Qualche mese fa cadeva il 35° anniversario della messa in onda della prima, insuperabile serie televisiva realizzata da Tokyo Movie. Oggi sono ben quaranta anni che Lupin III è sbucato dalla punta della matita del popolare disegnatore giapponese. «MAN·GA!» gli dedica una copertina particolare, tutta in carne e ossa e molto pop, complice l’uscita in DVD – per la prima volta in Italia – del lungometraggio dal vivo realizzato nel 1974. Lo diciamo? Buon compleanno Rupan Sansei!
 
 
Outsider lo è stato fin dalla nascita quando, nel lontano 1967, un ancora poco conosciuto Monkey Punch, al secolo Kazuhiko Kato, si incamminò sulla strada del successo creando un personaggio che non stava né in cielo né in terra nel panorama dell’industria dei fumetti. All’epoca funzionava così: tutti ad ammirare Osamu Tezuka, tutti a scopiazzarlo nel tentativo di costruirsi un proprio stile di disegno ed ecco invece un giovanotto originario di Hokkaido, fanzinaro e impiegatuccio come milioni di altri giapponesi, presentarsi con uno stile grezzo e appuntito, sostenuto da una folgorante passione per la rivista americana «MAD» e per i cartoon di Tom e Jerry. I romanzi di Maurice Leblanc? Ovvio che se li era letti, magari non tutti: quanto bastava per immaginare un personaggio che vestisse i panni del ladro gentiluomo, un po’ allupato, ma con l’aplomb dell’agente di Sua Maestà James Bond che in quegli anni furoreggiava ovunque. Poi a creare il mito ci si mettono gli editor di Futabasha che al nome “Kazuhiko Kato” preferiscono un nome d’arte creato ad hoc per sublimare lo stile a fumetti del loro nuovo astro nascente: Monkey Punch. Lui lo detesta, auspica in un futuro ripensamento ma alla fine gli resta appiccicato addosso, come la fama prossima ventura che in cinque anni (tanto è durata la serializzazione di “Lupin III” su «Manga Action») catapulta l’ex impiegato di Hokkaido nell’olimpo dei disegnatori più popolari. Arriveranno altri fumetti, perfino la regia di uno dei film della serie Lupin, sperimentazioni con il computer, nuove strategie di intrattenimento tramite i CD-Rom, quindi la pensione per godersi in tutta serenità la sua vita di artista a tutto tondo. Nel bel mezzo di tutto questo altri pensano a ricostruire il mito, suo e di Lupin, con l’assenso di Monkey Punch e quel suo rispettoso distacco che ne fanno l’autentico gentiluomo della situazione, anche quando in TV il suo personaggio si imborghesisce all’inverosimile, perdendo per strada il fascino perfetto tra ambiguità e baldanza da antieroe. 
È l’altra parte della storia. Quella che tutti noi conosciamo meglio da spettatori. Quella che sul piccolo e grande schermo ha messo alla prova rispettabili artisti e animatori, qualche sognatore che risponde al nome di Hayao Miyazaki e una mitologia a prova di bomba. Tant’è che Rupan Sansei, come lo chiamano lì, ha finito col diventare un’icona di benemerito altruismo salvifico. Anche vostro in qualità di pubblico. Un uomo con un mestiere sbagliato ma che chiunque amerebbe seguire per un giorno e assaporare il gusto dell’avventura.
 
Adoro i piani ben riusciti
Altra stranezza da outsider. La passione per Lupin III è direttamente proporzionale al colore della sua giacca. Capita di rado. Capita nel mondo dell’animazione dove, all’inizio, per ovviare problemi di colorazione gli autori della prima serie televisiva decidono di tradire il caratteristico rosso fuoco della divisa ladresca di Lupin per un verde cult. Colore che finirà anche con il contrassegnare profili registici, come quello di Miyazaki e Takahata fino a Yasuo Otsuka, uno dei maggiori esperti della materia e straordinario interprete sullo schermo con le prodezze animate più belle che si siano mai viste (nell’ordine: inseguimento mozzafiato in “Lupin III – Il Castello di Cagliostro”, titoli di testa con Zazà alle calcagna in “La cospirazione dei Fuma”). Ma c’è di più. Se Monkey Punch aveva premurosamente messo il suo personaggio alla guida di lussuose auto americane, il passaggio di proprietà dal fumetto alla TV si piega ai gusti degli animatori. La scattante Mercedes Benz SSK del 1928 ad esempio cederà il posto in parecchie occasioni alla storica Fiat 500 e a prestazioni su strada a discrezione del genio di Otsuka e Miyazaki. Anche a costo di farla sfrecciare a tutta velocità nei condotti della metropolitana di Tokyo o facendole affrontare bisticci gravitazionali tra tortuosi tornanti in quel del Ducato di Cagliostro. Piccolezze in confronto ai dubbi maturati da Monkey Punch verso la fine degli anni ’60, quando Tokyo Movie gli propose di realizzare una serie televisiva. Già l’animazione gli sembrava un mondo così distante e poco rassicurante, figuriamoci se tante belle parole (e promesse) potevano bastare a rassicurarlo circa il destino di quello che continuava a essere uno dei suoi fumetti più letti e apprezzati. Eppure, una volta convinto l’autore, e prodotto un pilot film con la regia di Masaami Osumi e Gisaburo Sugii (vero promotore del progetto), il destino di Rupan Sansei è segnato. Nessuno potrà ostacolarlo. Neanche nel 1971, anno di grazia che vede la prima serie di episodi andare in onda tradita da bassi ascolti e che, colpo di scena, promuoverà la coppia Takahata/Miyazaki a ben altri orizzonti artistici. C’è un solo vincitore: Otsuka. Uno dei pochi ad aver penetrato e compreso la dimensione umana immaginata da Monkey Punch. L’unico dunque a potersi concedere licenze artistiche non da poco e trascinare i colleghi nella riscoperta del personaggio. Anche perché, da veterano liquidato con leggerezza dai vertici della Toei neanche un anno prima, aveva intuito l’andazzo aziendale in Tokyo Movie e aveva subito preso in mano la traballante vita televisiva di Lupin III di comune accordo con la coppia di registi, Miyazaki e Takahata. Il coraggioso Masaami Osumi, altro impagabile traghettatore televisivo, era durato poco, eppure Lupin lo aveva fissato dritto negli occhi e trattato come un adulto per quel pubblico di adulti che il fumetto raccoglieva attorno a sé. Si rifarà nel 1993 con lo speciale TV “Lupin III – Ordine di uccidere Lupin”, film che rilancerà la carriera del personaggio dopo lavori sbiaditi e incolore.
 
Bigger, Longer and Uncut
La cosa si fa interessante nel 1977 con la seconda serie. Giusto per dovere di cronaca, va detto che il ritorno alla “giacca rossa”, così come sfoggiata nel manga, non è più un problema per gli animatori e, anzi, servirà da spartiacque estetico per coloro che da un giorno all’altro si trovano a dover fare i conti con un’impostazione tutta nuova del personaggio e delle sue avventure televisive (che in Italia saranno “Le nuove avventure di Lupin III” segnate a vita dalla memorabile sigla cantata da Castellina Pasi). Tokyo Movie è nel frattempo diventata Tokyo Movie Shinsha ed è già un colosso dell’intrattenimento per ragazzi. Gli anni sfolgoranti dell’anime boom consentono strabilianti ingaggi di disegnatori e animatori in vena di grandiosità e anche Lupin, più scimmiesco nel volto e quindi più gigione, si infila suo malgrado in un reame che lo vedrà sovrano negli indici di gradimento.Quel tipo di successo che era venuto a mancare alla prima stagione, e che soltanto in seguito avrebbe ridestato la curiosità del pubblico e di chi, facendo animazione, aveva subodorato tempi maturi per rilanciare la creatura di Monkey Punch. Lui, dopo la prima serie a fumetti, si rimette subito al lavoro in contemporanea con la messa in onda televisiva e fino al 1981 toccherà il cielo con un dito per via delle vendite e del rinnovato successo.
Oltre al colore della giacca, in TV cambiano molte altre cose: il design grafico dei personaggi – magnificamente concepito sei anni prima dal realismo di Yasuo Otsuka – si ammorbidisce e cede alle lusinghe del look da cartoon. I ghigni sono più grotteschi, le posture sgrammaticate, le donne… tremendamente sexy. Ma poco importa, la sostanza non cambia (tranne quando i tagli televisivi italiani guastano la festa a chiunque). E ancora: la copertura episodica toccherà la ragguardevole cifra di 155 puntate, nel corso della quale gli stili e la bravura di disegnatori come Sachiko Kodama, Masahiro Sasaki e Masayoshi Arai si fondono a meraviglia alle strepitose qualità narrative del team di sceneggiatori, capaci di dosare l’input primigenio del manga di Monkey Punch alle personali trovate. Soprattutto: Lupin si mette in viaggio. Girovago con la sua banda, inseguito dall’Ispettore Zenigata dell’Interpol, toccherà città europee e americane e da turista per caso non si lascerà sfuggire tesori e bottini da primo della classe: la maschera funeraria di Tutankhamon, il fantomatico tesoro di Adolf Hitler, la Gioconda di Leonardo. Più tutta una serie di misteri e avventure che poco serviranno al fascino ladresco ma quanto a spettacolo, tanto di cappello (giusto per ricordarne alcuni: Lady Oscar che risorge in “Folle amore a Versailles”; la combriccola di ladri in “Cinque ladri misteriosi in una cascata di fiori”; “Lupin contro Superman”).
Quando pure Hayao Miyazaki viene invitato a dire la sua, dopo aver diretto nel 1979 il film più bello della serie (“Il Castello di Cagliostro”), con l’appoggio di Telecom Animation Studio, saltano fuori due episodi, uno dei quali conclusivo e tremendamente pacifista, che rivelano ancora una volta la duttilità del personaggio e la sua perfetta aderenza a qualsiasi contesto narrativo. Tant’è che qualche tempo prima non si era esitato di fronte alla possibilità di farne addirittura una pellicola con attori in carne e ossa, “La strana strategia psicocinetica” (1974), e lo stesso Monkey Punch in più di un’occasione verrà interpellato da Hollywood per consacrare alla Mecca del cinema la sua adorabile canaglia. Fino a oggi ha resistito il fascino indiscreto dell’animazione (tranne quel piccolo film tutto italiano che risponde al nome di “Basette” di Gabriele Mainetti e interpretato da Luisa Ranieri, Daniele Liotti, Valerio Mastandrea, Flavio Insinua e Marco Giallini. Della serie: onore al merito nazional-popolare) e più di un artista si è confrontato con l’aplomb ladresco tutto action di Lupin con pellicole di diversa qualità e ispirazione (e colore della giacca, of course!). Così come farà il piccolo schermo tra una deludente terza stagione (giacca rosa, design poco gratificante) e una mole di TV Movie diventati un appuntamento stagionale fisso in Giappone. Soltanto per ribadire che Rupan Sansei, ormai, è un personaggio e come tale va incoraggiato al pubblico consumo mediatico. Perfino sotto forma di spot pubblicitari per la Esso.
 
L’unione fa la forza
Parlare al singolare è altamente sacrilego. La dispotica preminenza cromatica della giacca nulla può togliere al fatto che Lupin esiste in virtù di un gruppo di amici-nemici (vedere la competizione Lupin-Goemon nella prima serie oppure i repentini tradimenti di Fujiko Mine…) grazie ai quali la materia ladresca diventa movimento corale. Un gruppo di diversa estrazione che colora di umanità personaggi di cartoon. A partire dal pistolero Daisuke Jigen con il cappello sempre calato sugli occhi, al samurai con spada invincibile Goemon Ishikawa, alla sexy furbetta Fujiko, vera icona di sessualità e oggetto del desiderio del Nostro. Tutti con un passato che a volte ritorna e un presente all’insegna della solidarietà con il boss, perché un’azione criminale non è mai perfetta se ognuno di essi non svolge funzione da tassello di puzzle. L’ultimo pezzo, sgangherato fin che vuoi, anche sfigato ma rigoroso nel suo incarico, è rappresentato dall’Ispettore Zenigata: il nemico/amico che non può vivere senza Lupin (e mai viceversa) e deve catturarlo per sbatterlo dietro le sbarre sebbene ciò gli toglierà la principale ragione di vita. E a poco servirà rasarsi il cranio con inflessione da monaco buddista quando crederà che l’arcinemico è bello che defunto, come succede in “Lupin III – La Cospirazione dei Fuma” (1987). Un avversario che gioca al gatto con il topo, proprio come negli inseguimenti senza fine di “Tom & Jerry” tanto cari a Monkey Punch, e che partecipa di quella coralità. Altrimenti nulla avrebbe davvero senso. Elencare gli autentici rivali, i nemici mortali, serve a poco. Ce ne sono di temibili, questo è certo; alcuni affiorano dal passato dei nostri eroi, altri sono presenze estemporanee incontrate per puro caso nel corso di un’impresa delle loro. Ma lo spettacolo è sempre di prim’ordine. Anche quando le trame sembrano rincorrersi a vicenda, resta qualche certezza: “Cosa saresti senza di noi?”, sentenzia Goemon in una scena di “Il Castello di Cagliostro”.
Appunto. E senza di noi, caro vecchio signor ladro?
 
 
I mille volti di Lupin: Filmografia di un successo     
 
1969 – Pilot (15 min., DVD)
Regia di Masaami Osumi
JJJJJ
 
1971 – Lupin III (Tv, 23 episodi, DVD)
Regia di Masaami Osumi/Isao Takahata/Hayao Miyazaki
JJJJJ
 
1974 – Lupin III: La strana strategia psicocinetica (Film live, DVD)
Regia di Takashi Tsubojima
JJJJJ
 
1977 – Le nuove avventure di Lupin III (Tv, 155 episodi, DVD)
Regia di Kyosuke Mikuriya
JJJJJ
 
1978 – Lupin III: La pietra della saggezza (Film, DVD)
Regia di Soji Yoshikawa
JJJJJ
 
1979 – Lupin III: Il Castello di Cagliostro (Film, DVD)
Regia di Hayao Miyazaki
JJJJJ
 
1984 – Lupin, L’incorreggibile Lupin (Tv, 50 episodi)
Regia di Shigetsugu Yoshida
JJJJJ
 
1985 – Lupin III: Le leggenda dell’oro di Babilonia (Film, DVD)
Regia di Shigetsugu Yoshida/Seijun Suzuki
JJJJJ
 
1987 – Lupin III: La cospirazione dei Fuma (Film, DVD)
Regia di Masayuki Ozeki
JJJJJ
 
1989 – Lupin III: Bye Bye Liberty (Tv Movie, DVD)
Regia di Osamu Dezaki
JJJJJ
 
1990 – Lupin III: Il mistero delle carte di Hemingway (Tv Movie, DVD)
Regia di Osamu Dezaki
JJJJJ
 
1991 – Lupin III: Il dizionario di Napoleone (Tv Movie, DVD)
Regia di Osamu Dezaki
JJJJJ
 
1992 – Lupin III: Il tesoro degli Zar (Tv Movie, DVD)
Regia di Osamu Dezaki
JJJJJ
 
1993 – Lupin III: Viaggio nel pericolo/Ordine di uccidere Lupin (Tv Movie, DVD)
Regia Masaaki Osumi
JJJJJ
 
1994 – Lupin III: Spada Zantetsu, infuocati! (Tv Movie, DVD)
Regia di Masaharu Okuwaki
JJJJJ
 
1995 – Lupin III: Le profezie di Nostradamus (Film, DVD)
Regia di Shunya Ito
JJJJJ
 
Lupin III: All’inseguimento del tesoro di Ariamao (Tv Movie, DVD)
Regia di Osamu Dezaki
JJJJJ
 
1996 – Lupin III: Il segreto del diamante penombra (Tv Movie, DVD)
Regia di Gisaburo Sugii
JJJJJ
 
Lupin III – Dead or Alive (Film, DVD)
Regia di Monkey Punch
JJJJJ
 
1997 – Lupin III: Walther P38 (Tv Movie, DVD)
Regia di Hiroyuki Yano
JJJJJ
 
1998 – Lupin III: Tokyo Crisis (Tv Movie, DVD)
Regia di Toshiya Shinohara
JJJJJ
 
1999 – Lupin III: Fujiko’s Unlucky Days (Tv Movie, DVD)
Regia di Hajime Hasegawa
JJJJJ
 
2000 – Lupin III: 1$ Money Wars (Tv Movie, DVD)
Regia di Hideki Tonomasa
JJJJJ
 
2001 – Lupin III: Alcatraz Connection (Tv Movie, DVD)
Regia di Hideki Tonokatsu
JJJJJ
 
2002 – Lupin III: Episodio 0 (Tv Movie, DVD)
Regia di Minoru Ohara
JJJJJ
 
Lupin III – Il ritorno di Pycal (OAV, DVD)
Regia di Mamoru Hamatsu
JJJJJ
 
2003 – Lupin III: Un diamante per sempre (Tv Movie, DVD)
Regia di Jun Kawagoe
JJJJJ
 
2004 – Lupin III: Nusumareta Lupin – Copycat wa manatsu no Cho (Tv Movie)
Regia di Hidehito Ueda
JJJJJ
 
2005 – Lupin III: Tenshi no sakuryaku – Yume no kakera wa koroshi (Tv Movie)
Regia di Shigeyuki Miya
JJJJJ
 
2006 – Lupin III: Sebundeizu Rapsody (Tv Movie)
Regia di Hajime Kamegaki
JJJJJ
 
 
© Monkey Punch – TMS – K
© Monkey Punch – TMS – NTV per “Lupin III – Il Castello di Cagliostro”
© 2006 Giulio Squillacciotti per “Basette”
 

 
 
On Air - scopri i programmi Yamato in TV

MAN-GA - SKY 149

L'Uomo Tigre

dal lunedě al venerdě dalle 23:15 in replica: da lun a ven 04:50 sab 06:00 - 06:25 - 06:55 - 02:30 - 03:00 dom 06:00 - 06:25 - 02:00 - 02:30 - 03:00 Man-ga's Collection: Giovedě dalle 10:10 (4 episodi)

MAN-GA - SKY 149

Dancouga - 1^TV

Attualmente non in programmazione

MAN-GA - SKY 149

Nadia - Il mistero della pietra azzurra

Dal lunedě al venerdě dalle 18:05 in replica: da lun a ven 01:35 - 03:55 - 06:55 sab 09:40 - 10:10 dom 09:15 - 09:40 - 10:10 Man-ga's Collection: Martedě dalle 10:10 (4 episodi)

MAN-GA - SKY 149

D'Artagnan e i Moschettieri del Re

Dal lunedě al venerdě dalle 17:40 in replica: dal lun al ven 01:05 - 06:25 - 12:00 sab 19:00 - 19:30 dom 18:35 - 19:00 - 19:30

MAN-GA - SKY 149

City Hunter - Serie tv

Dal lunedě al venerdě dalle 21:20 in replica: dal lun al ven 03:00 sab 14:20 - 14:50 - 15:20 dom 13:55 - 14:20

MAN-GA - SKY 149

Welcome to the NHK

Dal lunedě al venerdě dalle 21:50 in replica: da lun a ven 03:30 - 07:20 - 14:20 sab 20:00 - 20:25 - 20:55 dom 20:00 - 20:25

RAI 4 - DTT

Tokyo Magnitude 8.0

Attualmente non in programmazione

MAN-GA - SKY 149

Capeta

Dal lunedě al venerdě dalle 22:20 in replica: da lun a ven 09:40 - 17:10 sab 09:40 - 10:10 dom 09:15 - 09:40 - 10:10

MAN-GA - SKY 149

Maison Ikkoku - Cara dolce Kyoko

Dal lunedě al venerdě dalle 19:00 in replica: dal lun al ven 00:10 - 09:15 - 13:55 sab 08:45 - 09:15 dom 07:50 - 08:20 - 08:45

MAN-GA - SKY 149

Mimě e la nazionale di pallavolo

Dal lunedě al venerdě dalle 19:30 in replica: da lun a ven 22:45 - 13:00 sab 17:10 - 17:40 dom 15:45 - 16:15 - 16:40 Man-ga's Collection: Mecoledě dalle 10:10 (4 episodi)

MAN-GA - SKY 149

Ransie la strega

Dal lunedě al venerdě dalle 18:05 in replica: da lun a ven 00:40 - 03:55 - 06:55 sab 17:10 - 17:40 dom 15:45 - 16:15 - 16:40

 

About us - 2

 

Yamato S.r.l. Via L. Palazzi 5, 20124 Milano - P Iva 02150860969