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Interviste

Giant Robo sta tornando per te, Yokoyama-San

Tra robot sempre più raffinati e vecchie glorie clonate all’infinito per la gioia degli otaku, c’è ancora spazio per la memoria e per quei robottoni che hanno scritto la storia di manga e anime. Il 2007 segnerà il ritorno di ben due celebrità, “Tetsujin 28” e “Giant Robo”, ognuna intenzionata a narrare di un mondo costantemente sotto assedio e di giovani eroi che fanno il loro ingresso nel mondo degli adulti a rischio della loro stessa vita. Ma cosa c’è dietro davvero? MAN·GA! è andata a scoprirlo in questa esclusiva intervista conversando con gli autori dell’attesissimo “Giant Robo 2007”.
 
Qual è la motivazione più ragionevole per resuscitare “Giant Robo”? A conti fatti il 2007 sembra destinato a ospitare una bella rimpatriata di robot vecchio stile, perfino “Tetsujin 28” è ancora sulla breccia…
La maggior parte dei più recenti serial animati con robot è tutta protesa a giocare con il design di questi personaggi d’acciaio e con l’armamento bellico che si portano dietro (armi da fuoco, missili, laser o lance). Invece noi volevamo cambiare prospettiva mostrando la reale attrattiva che gli anime robotici hanno, come quelle potenti battagli fra “metallo pesante” in movimento e tra robot diversi fra loro. Dal momento che il signor Mitsuteru Yokoyama è stato famoso proprio per aver concepito lavori come “Gigantor”, abbiamo deciso di far rivivere “Giant Robo” seguendo questa linea di pensiero e anche per celebrarlo nel 2007, anno in cui cadrà il 40° anniversario della sua creazione.
La prima cosa che salta agli occhi però è il nuovo look di personaggi principali e robot: perché avete scelto di rinnovare l’aspetto grafico di “Giant Robo”?
A prima vista può sembrare differente dalla versione originale, ma tutto il concept di questo nuovo aspetto del robot risponde a un interrogativo che ci siamo posti: “Cosa accadrebbe se il signor Mitsuteru Yokoyama creasse ‘Giant Robo’ oggi?”. Per tutti noi è valsa più questa motivazione che rimodellare completamente e senza ragione il design del robot protagonista.
E questo non potrebbe recare un dispiacere ai fan più intransigenti della vecchia serie di fumetti?
Come detto poco fa, abbiamo fatto i salti mortali per rispettare il concept originale immaginato dal signor Mitsuteru Yokoyama. Pertanto crediamo di aver ottenuto e mantenuto il fascino della versione originale, che si ripropone inalterata nella sua forma sofisticata e nel suo stile robotico. Siamo certi che gran parte dei fan del signor Yokoyama comprenderanno l’entusiasmo dello staff proprio attraverso il nostro anime.
È anche vero che proprio Mitsuteru Yokoyama, prima di morire, è stato un sostenitore accanito del vostro progetto. Quale ricordo conservate di questo indiscutibile Maestro?
Quando il signor Yokoyama rievocava i suoi trascorsi e la sua carriera di fumettista, ci diceva spesso quanto fosse attaccato a tutti i personaggi e alle serie che aveva creato. Ogni sua storia – diceva – era il riflesso dei suoi pensieri e sentimenti quando era al lavoro a disegnare. Ricordiamo ancora il suo sorriso immenso quando sedeva a raccontarci queste storie. Poi passava a discutere su come sarebbe stato avvincente se fosse riuscito a realizzare un racconto ambientato nel XXI° secolo usando gli stessi giganteschi robot che erano stati protagonisti dei suoi fumetti in passato. Questa è anche una delle ragioni per la quale abbiamo proseguito con il nostro progetto. Sebbene il signor Yokoyama non sia più fra noi e non possa vedere i frutti del nostro lavoro, abbiamo voluto dedicare questo anime alla sua memoria.
Nel cuore dei fan è rimasta ovviamente la versione realizzata nel 1992 da Yasuhiro Imagawa: in che modo avete pensato di confrontarvi con quel lavoro?
Il nostro anime ritrae un numero consistente di battaglie epocali tra i Giant Robots e abbiamo voluto descrivere in profondità proprio quel particolare momento di scontro tra titani d’acciaio. Nelle storie originali di “Giant Robo” questo tipo di scene erano la parte più avvincente e così noi abbiamo proseguito su quella strada. In tutta onestà siamo i primi a proporre in animazione battaglie mozzafiato tra robot giganti.
Il vostro Daisaku Kusama, il protagonista della storia, è ancora un giovane ragazzo catapultato suo malgrado in un mondo bisognoso di eroi? E il suo legame con Giant Robo?
Il mondo in cui noi oggi viviamo è diventato sempre più complicato e spesso è davvero arduo dire cosa sia giusto o sbagliato. Nella nostra serie l’organizzazione “GRO” si presume che sia la parte malvagia, eppure essa ha preso ad attivarsi in nome del proprio credo e di ciò che reputa sia “giusto”, così ha un proprio segreto progetto da realizzare. Allo stesso tempo Daisaku Kusama fa un contratto con GR1 ma da principio non è interessato a usarne il potere. Solo vedendo quelli della GRO abusare del potere dei robot giganti, Daisaku decide di intervenire sfruttando quei potenti strumenti custoditi in GR1. Nel corso di questo processo il legame tra il ragazzo e il gigante d’acciaio travalica il semplice contratto che li unisce e diventa qualcosa di molto più solido. Daisaku diventerà un grande eroe? E soprattutto, come cambierà il rapporto fra lui e GR1? Beh, dovete solo guardare il nostro anime per scoprirlo!
Qual è la storia di questo “Giant Robo 2007”? Avete mantenuto legami con la storia immaginata negli Oav del 1992?
La nostra serie animata non ha legami con la versione Oav. Abbiamo voluto rispettare il tema dell’opera originale e al tempo stesso innestare il XXI° secolo nel dna di “Giant Robo”.
La nostra trama è la seguente: misteriosi robot appaiono in tutto il mondo e iniziano a devastare antiche rovine. Questi robot appaiono improvvisamente e nessuno sa quale sia il proposito che li anima. Durante tutto questo caos, Daisaku Kusama è un giovanotto che lavora part-time nella città di Okinawa quando viene avvicinato da una misteriosa ragazza che lo convince a stipulare un “contratto” con il gigante d’acciaio GR1 per esserne l’operatore esterno. Con il sostegno dell’Organizzazione delle Nazioni Unite egli è subito coinvolto in un epico scontro tra robot giganti. Qual è la missione segreta che anima le azioni della misteriosa organizzazione GRO? E cosa accadrà alla fine della battaglia? Intrigante, no?
Altra fondamentale presenza del vecchio “Giant Robo” era Ginrei. Avete in serbo anche voi un personaggio femminile altrettanto catalizzante?
Noi abbiamo V, ma non possiamo raccontarvi troppo perché è ancora un segreto. Lei è un personaggio dotato di grande intelligenza e forza mentre affronta il suo destino. Coraggiosa abbastanza da sorridere anche nei momenti in cui è infelice. Un consiglio: prestate grande attenzione al rapporto tra V e Daisaku quando vi capiterà di seguire l’anime. Oltre a questa ragazza, abbiamo creato la signorina McKenzie, membro dell’UNISOM, e Maria Vornich che è una reporter della rete BFN. McKenzie è quasi una madre per il protagonista e lo guida grazie al suo buon cuore. Dall’altra parte, Maria è invece un personaggio molto ambizioso e ci tiene al suo lavoro di giornalista anche se fatica a riportare con facilità cosa sia la giustizia attraverso i mass media. Tenete d’occhio questi personaggi femminili perché entrambi sono dotati di grande fascino.
Ren Usami, autore di “Initial D”, è l’executive director del nuovo “Giant Robo”. Come si è trovato ad affrontare questa serie?
[risponde Ren Usami] Nella società attuale i paesi competono l’uno contro l’altro cercando di approfittare delle risorse naturali e dell’energia. Oggi il mondo intero è caotico e ciascuna nazione ha il coraggio di avanzare scuse sciocche per i suoi comportamenti discutibili. Con il nostro lavoro animato abbiamo voluto descrivere la realtà con gli esseri umani che accampano motivazioni futili per combattersi a vicenda. Da un punto di vista tecnico ci siamo avvalsi del 2D per disegnare e animare i robot. Questo perché l’animazione tradizione in 2D è migliore del 3D per esprimere le caratteristiche distintive di ciascun robot e mostrare così maggiore aderenza al reale. È mia speranza che il pubblico apprezzi lo sforzo compiuto quando seguirà l’anime in televisione.
Cosa ha aggiunto di suo lo staff della serie alla mitologia classica anni ’60 di “Giant Robo”?
Per consentire a “Giant Robo” di rivivere nel XXI° secolo il tema del nostro lavoro è stato soprattutto quello di mostrare la realtà del mondo attuale con i drammi autentici degli esseri umani. Del concept di base della versione a fumetti abbiamo mantenuto la straordinarietà di eventi in cui un giovane ragazzo si trova per caso a gestire un grande potere, in mezzo ad azione da thriller spionistico e avvincenti battaglie tra giganteschi robot. Negli anni ’60 c’era grande ammirazione per lo spazio e il futuro, e anche per la rapida crescita economica. Così abbiamo incorporato questi temi sullo scenario del complicatissimo mondo di oggi, per distinguere tra il Bene e il Male. Insomma ci siamo chiesti: qual è il modo più corretto di usare il potere derivante dai robot giganti in una società altamente sviluppata e dipendente sempre più dallo scambio istantaneo di informazioni? Sono motivi di fascino totalmente inediti per “Giant Robo” e siamo sicuri che il pubblico capirà e apprezzerà la scelta. Inoltre l’idea stessa di questo adolescente che coopera con il mondo degli adulti per abbattere il male è una bellissima metafora della famiglia che finalmente si ritrova unita in un mondo oggi sempre più disordinato e diviso.
Quali sono state le maggiori difficoltà nel portare avanti questo ambizioso progetto?
La difficoltà maggiore nel fare questo anime è il carico di responsabilità, attese e pressione che abbiamo accumulato sapendo che moltissime persone attendevano il ritorno di questo titolo in animazione. Inoltre non potevamo in nessun caso scansare il nostro lavoro e l’inevitabile confronto che sarebbe derivato con il fumetto originale, il film live-action e la versione Oav. Con questa idea in testa però, il nostro staff ha tenacemente lottato pur di raggiungere l’obiettivo prefissato e collocare Giant Robo nel mondo attuale. D’altro canto la cosa più notevole nell’animare quest’opera è la consapevolezza che tutti noi avevamo di essere a stretto contatto con “Giant Robo”, uno dei titoli più famosi degli anime che ancora oggi è amatissimo dal pubblico. Riuscire a trasmettere ai fan il fascino che la versione classica si portava dietro e includere importanti messaggi è davvero impressionante.
“Giant Robo” uscirà nel corso del 2007: cosa avete in mente per lanciarlo nel migliore dei modi?
Abbiamo studiato un lancio promozionale indirizzato principalmente al pubblico maschile compreso dai 20 ai 40 anni. La maggioranza di questo campione di popolazione è estremamente intelligente ed è stato in grado di costruirsi un proprio stile di vita. Molti sono a loro agio nel raccogliere informazioni e si sono ritagliati una posizione sociale dignitosa, grazie a una buona educazione scolastica. E sono anche coloro che sono maggiormente affezionati sia al manga che alla versione live-action di “Giant Robo”. Quasi tutti si sono fatti una cultura in margine a quella classica, leggendo fumetti e libri, ascoltando musica o consumando tantissimi film. Una volta scelto il nostro target preferenziale e rispettando il loro background, abbiamo iniziato a gestire una campagna informativa che partisse dall’estero e dalla città di Kobe, il luogo di nascita del signor Yokoyama. Lo abbiamo fatto di proposito, iniziare da lì anziché concentrare ogni nostro sforzo sul quartiere di Akihabara, che è famoso da noi per lo scambio di informazioni sull’animazione. Questo perché c’è un genere di appassionati che non si interessano di storie diverse dalle commedie scolastiche o dai contesti magici.
Inoltre abbiamo partecipato al MIPCOM, uno dei più floridi mercati degli audiovisivi che si tiene in Francia, rilasciando materiale informativo sul nostro prodotto. Avreste dovuto esserci, c’era un enorme pannello di Giant Robo e nei pressi uno stand con tante immagini. Per l’occasione abbiamo distribuito un “Giant Robo Papercraft” e un dvd con il trailer. Dopodiché abbiamo aperto il nostro sito ufficiale in lingua giapponese e inglese. Tra gli altri appuntamenti, una capatina in ottobre al “Licensing Asia” e una conferenza stampa al TIFFCOM, il mercato dedicato agli audiovisivi all’interno del “Tokyo International Film Festival”, dove abbiamo spiegato la disponibilità del nostro prodotto per ogni paese. La brochure di “Giant Robo” conteneva varie informazioni circa il mondo della serie, una lista di merchandising vario e una mappa indicativa sulla promozione, in maniera da aiutare il pubblico a seguire ogni tappa del nostro lavoro e agevolare gli eventuali acquirenti della serie.
In seconda battuta ci siamo prodigati a collaborare con diverse altre società per portare a buon fine il progetto per celebrare il 40° anniversario della nascita di “Giant Robo”. Per l’occasione abbiamo creato uno speciale logo e lo abbiamo pubblicato un po’ ovunque, anche alle mostre espositive dedicate al maestro Yokoyoma. Sulla carta stampata ci siamo mossi pubblicando pagine pubblicitarie, articoli di vario tenore invece sono finiti su stazioni radio, magazine specializzati, riviste di fantascienza e quotidiani. Fortunatamente tutto questo è stato ricompensato dalla curiosità della gente. Alla fine di quest’anno siamo riusciti a piazzarci in diverse riviste di carattere economico che di solito sono lette da chi si intende di audiovisivi. In un baleno ci siamo ritrovati catapultati su uno dei network TV più grossi del Paese a rispondere a un’intervista, c’è stato anche uno spazio di otto minuti sul nostro lavoro nelle news economiche. Poi è venuto il momento di reclamizzare l’anime sulle riviste e sui siti internet dedicati ai giocattoli: abbiamo realizzato un’immagine di Giant Robo in versione live-action alla quale è stata accostata un’illustrazione della serie animata.
Crediamo che il marketing com’è vissuto oggi in Rete sia essenziale per l’industria dell’animazione giapponese. Pensate che proprio nel nostro sito ufficiale abbiamo dato vita a una stazione radio dove gli attori e le attrici che hanno prestato la loro voce all’anime riportano preziose notizie e informazioni sulla loro partecipazione al progetto. Il pezzo forte è anche l’intervista ai due doppiatori principali. D’altronde il target di ascoltatori è generalmente molto giovane e si compone di adolescenti che sono fan di questi attori. Sempre sul sito potrete trovare le informazioni sui personaggi ed è possibile scaricarle: un comodo strumento per avere tutte le notizie sul nostro “Giant Robo” prima che venga trasmesso in televisione. E chiunque sia intenzionato a fare affari con la nostra società potrà ammirare le immagini dei personaggi.
All’inizio del 2007 ci attende una lunga serie di eventi, convention e festival dell’animazione a cui partecipare. Inoltre tra i tanti progetti vogliamo curare l’indispensabile edizione in dvd.
E infine c’è anche una versione a fumetti, anzi due: che legami intrattengono con l’anime?
Uno di questi fumetti è pubblicato su «Champion Red», edito da Akita Shoten. La sceneggiatura è firmata proprio da Yasuhiro Imagawa, l’autore degli Oav, e i disegni appartengono a Yasunari Toda. Sfortunatamente non ci sono legami stretti tra questo manga e la serie animata, anche se Imagawa, essendo coinvolto in entrambe le operazioni, potrebbe aver lasciato qualcosa di suo. Di certo non ha rapporti di continuità con il nostro anime, ma si inserisce nei festeggiamenti del 40° anniversario di “Giant Robo”.
Il progetto a fumetti strettamente legato a noi è invece il manga serializzato su «Comic Gun» per la Wani Books. In questo caso l’autore è Shiro Ryomati. Si tratta di una vera e propria versione a fumetti che si avvale della supervisione del nostro Chiaki J. Konaka, responsabile delle sceneggiature e delle storie del nuovo anime. I personaggi e le situazioni descritte sono quasi tutte simili, qui e là qualche ovvia variante ma per conoscerle meglio occorre confrontare manga e serie tv. Come l’anime, anche il fumetto concentra l’attenzione sugli scontri tra i robot.
Qual è il momento migliore del nuovo “Giant Robo” e cosa offre di innovativo agli otaku?
È difficile stabilire quale sia l’aspetto migliore di questa nostra produzione, forse il fatto che per la prima volta nei robot anime non ci si rivolge alla meccanica del robot ma al modo in cui controllarlo. E in questo caso una sola persona è in grado di farlo. Inoltre un’altra circostanza da tenere a mente è che Daisaku è un comunissimo teenager, prima di controllare il potere di GR1. Basta questo a fornire al pubblico la speranza che chiunque può diventare un eroe: secondo noi è una delle attrattive più importanti della serie. Questo nuovo “Giant Robo” è una ventata di aria fresca per tutti i fan del fumetto, del film e degli Oav perché racconta storie e situazioni che appartengono al mondo attuale.
Per i fan italiani gli anime robotici (da “Mazinga Z” a “Gundam”) hanno rappresentato una fase cruciale di crescita durante la loro infanzia. Quale messaggio volete rivolgere loro?
Ci lusinga molto il fatto che ci siano numerosi fan dell’animazione giapponese in Italia. Sapere che al di fuori del nostro Paese esistano persone appassionate di robot anime ci incoraggia. Stiamo facendo del nostro meglio per esaudire le vostre attese e realizzare uno dei migliori lavori del genere, quindi abbiate fiducia.
 
 di Mario A. Rumor
 
GIANT ROBO: LO STAFF
Soggetto: Mitsuteru Yokoyama/Hikari Production
Planning e produzione: Tadaaki Motomura
General Producer: Takumi Ogawa
Executive Director: Ren Usami
Regia: Masahiko Murata
Supervisore delle serie: Chiaki J. Konaka
Concept Design: Tomoaki Okada
Character Design: Shigeyuki Suga
Machine Design: Tatsuo Yamada
Art Setting: Norimitsu Kobayashi (STUDIO EASTER)
Art Director: Shinichi Tanimura (STUDIO EASTER)
Sound Effect Director: Masafumi Mima
Musica: U’s music
Animation Production: OB Planning
Prodotto da: Softgarage
Sito ufficiale: http://gr-anime.com/index.html
 
Per tutte le immagini © 2007 Hikari Pro/Softgarage
Per l’intervista © Yamato Video. Tutti i diritti riservati
 
(Si ringraziano per la cortesia e la disponibilità Kumiko Takahashi, Ren Usami, i produttori di “Giant Robo” e tutto lo staff).

 
 
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