Press

City Dolls

Urban
Testo: Maurizio Marsico
Foto: Sebastiano Pavia @ Grazia Neri

CHE BAMBOLE! E che bambolotti! Dalle dark ladies desnude alle sculture sado-maso. Dai campioni di basket ai Big Jim molto big, per nostalgici dei Village People. E poi mostri, supereroi del brivido e star dell’horror. Milano è piena di pupazzi. Che fate, gente, giocate con le bambole? Ci puoi giurare, amico!

A Napoli si sa, sotto Natale (ma non solo), nelle botteghe di San Gregorio Armeno si possono trovare "i statuett pò o presepio" più incredibili, attualizzate alla cronaca e al costume. Maradona e Lady D, Berlusconi e Madre

Teresa, Di Pietro e i Savoia formato bonsai, attendono in compagnia dei Re Magi la nascita del Bambin Gesù. Accade a Spaccanapoli.
A Milano no. A Milano non si usa. Più facilmente, però, puoi incontrare un Devil-Man alto due metri e passa, un Magic Johnson di 16 centimetri o una Playmate grande poco più di una Barbie. Statue da collezione, action figures, bamboline per adulti. Perché chi acquista questi oggetti solitamente non è un bambino, piuttosto un maggiorenne vaccinato (dai 25 ai 40 anni circa) con una spiccata vocazione swiftiana. Sport, cinema, comics, sesso e orrore i temi. Pezzi numerati e in serie limitata o produzioni industriali da decine di migliala di copie. Ce n'è per ogni gusto. Per ogni tendenza. Per ogni innocente perversione. Il cestista Kwane Brown aggrappato al canestro. Il running-back Curtis Martin in rotta touchdown. Giocatori di hockey in cerca del puck. Personaggi di Clive Barker e di Quentin Tarantino, macchiati da sangue cinematografico. Janis Joplin in estasi. Marilyn Manson in ecstasy. Una scena sado-maso con frusta e catene. I machos omosex di Tom of Finland in pose plastiche. La Persea di Manara e una donnina di manga a luci rosse con tutte (ma proprio tutte) le sensualissime loro curve, nei posti giusti. Pupi, puponi, miniature, modellini. Forse sono un'evoluzione no-war e non belligerante dei soldatini d'antan, questi personaggi di mondi paralleli e lillipuziani.

Nell'attesa di essere acquistati, abitano le vetrine delle fumetterie, i ripiani dei negozi di oggettistica erotica, gli anfratti di videoteche specializzate in film splatter, gli scaffali di magazzini che offrono il meglio delle produzioni del Sol Levante.
Da Sex-Sade, fetish&fantasy shop (via A. Secchi, angolo Buenos Aires), unico tempio milanese per i cultori della seconda pelle (Skin Two docet), per esempio, ci sono numerose statuine made in Belgium. Le pose stigmatizzano gioie e umori. Pene e dolori in salsa sexy. Uomini e donne appesi, a quattro zampe, mascherati e inguainati nel latex si producono in miniperformance da tavolino, e diventano complementi d'arredo, portaincensi, pro memoria di pensierini hard tra piume di struzzo e paillettes. In alto a destra, sugli scaffali il bambolotto Billy (Carlos è la baffuta versione latinoamericana), sorta di ipertrofico Ken only for gay, con tutti i suoi abitucci da poliziotto, da taglialegna, ecc, ecc... (adattissimi per il prossimo party in stile Village People), metafora muscolare dei "generi" maschili più gettonati, da lassù ci si offre e ... ci sorride.
Nel sottoscala di Yamato (via Tadino), dentro una gabbia alta quasi tre metri, facciamo invece la conoscenza dell'inquietante e gigantesco Devil-Man (numero 3 di una serie di soli tredici esemplari in tutto il mondo), protagonista di fumetti e cartoon giapponesi. Gli manca solo la parola o, meglio, il grugnito. Ma conosciamo anche tante fantastiche mini-virago con ali d'angelo e artigli da grifone. Vivono qui nel mezzo di una selva di coloratissimi libri ideogrammati, che si leggono al contrario.

Da La Borsa del Fumetto (via Lecco), c'è un Jerry Garcia con la sua chitarra stellare e la falange mancante (se ci metti la batteria suona pure), solo soletto senza GratefuI Dead, tra una girl dei tempi di Conan (di Frazetta) e una dei tempi di Woodstock (di Robert Crumb). Mentre da Milano Fumetto (via Volta), sono tanti i campioni dello sport e quelli del botteghino cinematografico. Come gli elfi e i troll de Il Signore degli Anelli e i giocatori di basket, hockey, baseball e football americano. Tutti di serie A, di nome e di fattura. Tra una mazza e una palla ovale, spunta un buon palmo di lingua sardonica. È Gene Simmons, et voilà pure i Kiss al gran completo, con le famose chitarre a forma di scure e il celebre make Kup guignol/kabuki. E non manca nemmeno, in vetrina, un aitante Superman di ceramica, con tanto di Lois Lane appesa, a spiccare il volo verso la galassia. Direzione Krypton. Costo 500 euro.
Da Bloodbuster (via P. Castaldi) invece, solo l'horror più trucido. Qui abitano infatti "Faccia di Cuoio" e la sua sega a motore, star di Non aprite quella porta e i supplizianti viziosi di Heliraiser. Per i più nostalgici, ci sono i mostri classici dell'Universal: Lon Chaney, Bela Lugosi, Boris Karloff e anche il 'mitico' Freddy Kruger ad allietare incubi futuri. Negli anni '60, Michael Polnareff cantava: "È una bambolina che fa no no no no no...".

Ma sono davvero oggetti per adulti?
Ci risponde Gianfranco Grieco, creatore della Grieco Collection (www.griecocollection.com}. Bellissime le "sue" guerriere (tratte dall'albo La Fortezza del Dolore di Baldazzini) e l'allegra prostituta "Chiara di Notte" (dal fumetto omonimo di Trillo e Bernet)... eccezionali anche i prototipi (mai realizzati ) di Druuna (il personaggio di Serpieri).
Dunque parla Grieco: "Certamente, se pensi che gli action fìgures costano mediamente 20 euro l'uno, ma le serie nuove escono con sei/dodici pezzi e il collezionista vuole averli tutti e subito. Le statue da collezione poi, più preziose, hanno prezzi che vanno dai 60 ai 250 euro circa".

E una collezione completa com'è?
"La cosa è molto soggettiva. Solitamente i soggetti erotici sono nascosti, alcuni li tengono addirittura sotto al letto. Il collezionista è geloso per indole. Per cui le donnine le espone con riluttanza. Le scatole, poi, a volte sono bellissime, così spesso non si aprono nemmeno e i pupazzi non prendono neanche un po' di polvere. Ma c'è anche chi per contro riesce addirittura a dedicargli uno studio (nel senso di spazio) intero."

Ma di cosa sono fatti questi pupazzi?
"Normalmente di poliresina. I prototipi li scolpiamo in creta e con un materiale che si chiama milliput (!!!); curiamo i più minuscoli particolari".

... Pvc ?
"No, semmai Pet o altri tipi di plastica non velenosi. Plastiche che possiedano i parametri opportuni richiesti dall'Associazione Giocattolo Sicuro. Per esempio, uno dei test è la resistenza a otto ore di salivazione prolungata (senza liberare sostanze nocive) di un bambino." Capisco... E nel frattempo m'immagino qualcuno, da qualche parte, forse in un quartiere residenziale, forse nella sua stanzetta chiusa a chiave, forse con la mamma che in cucina prepara la cena. Un qualcuno che, con fare concupiscente, s'appresta ad aprire la scatolozza della bambolona di Victoria Silvstedt (coniglietta Playboy 1997). Sluuuurp!