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Anche i video hanno un’“anime”

Vivimilano 
Luca Valtorta

I cartoni animati made in Japan hanno ormai conquistato il mercato

Si scrive anime, si dice animé: un'abbreviazione di animeshion, traslitterazione dall'inglese animation. Sono i cartoni animati giapponesi, quelli tanto odiati dai genitori e tanto amati dai ragazzi. All'inizio per l'Italia furono: Goldrake, Mazinga, Gundam (per la serie Robot combattenti) e Candy Candy, Heidi ma, soprattutto, Lady Oscar. Cartoni animati che hanno segnato una generazione. Quella che oggi ha 30 anni o giù di lì, e che costituisce ancora una parte consistente del pubblico che acquista i video “made in Japan”. E se una volta trovarli era difficile, e gli appassionati del genere compravano addirittura materiale in lingua originale da negozi specializzati, come Yamato o Nipponya, oggi non è più cosi.
Ci sono infatti ben tre case editrici che pubblicano in lingua italiana gli Qav (Original animation video, ovvero: produzioni dedicate esclusivamente al mercato home video) oppure che editano film veri e propri, come il più conosciuto di tutti, Akira di Katshuiro Otomo, storia di un teppista che nella Tokyo postatomica viene sottoposto a esperimenti che ne potenziano le facoltà telecinetiche e lo trasformano in un gigantesco mutante. La veterana è Yamato video: nel suo vastissimo catalogo, trovate dalla citata serie di Lady Oscar al cyberpunk di Bubble Gum Crisis, l'erotismo delirante de La Clinica dell'amore e le bizzarrie del Dr. Slump. E a dicembre, sempre nell'ambito “operazione nostalgia”, ritorna un altro personaggio culto: il pirata buono Capitan Harlock. Mangavideo invece propone la storia cyberpunk del '95: Ghost in thè shell-Lo spirito nel guscio, un vero e proprio film tratto dal manga di Masamune Shirow. Altra novità: Goku, detective del 2014, con un occhio meccanico in grado di collegarsi con tutti i computer del mondo, e la serie pornomutante di Urotsukidoji, rigorosamente vietata ai minori di 18 anni. La casa editrice Dynamic Italia infine, ha in catalogo classici quali film di Ken il guerriero, Dragon Ball, Devilman, i Cavalieri dello Zodiaco e le serie tv di Maison Ikkoku e Ranma 1/2. I prezzi? Se siete veri appassionati e volete procurarvi in tempo reale gli anime in laser disc, in versione originale giapponese, potete pagare anche 200 mila lire. Ma se vi accontentate dell'abbondantissimo materiale in lingua italiana, i prezzi medi variano dalle 30 mila lire di una cassetta, che raccoglie 3 episodi di una serie tv, alle 40 mila lire per film veri e propri.

GLI INDIRIZZI
 Avalon 
Via Settembrini 20  Tel. 29.40.04.10.
Vende soprattutto giochi di ruolo per adulti, ma riserva un largo settore anche a fumetti, video, alle card, a modellini made in Japan.
 La borsa del fumetto
Via Lecco 16 Tel. 29.51.81.81
Qui ci sono fumetti di tutte le nazionalità, ma per i manga è stato ritagliato un posto d'onore al centro della sala. 
 Dynamic
Viale Regina Giovanna 22  Tel. 29.51.34.74.
È l'ultimo nato tra i templi dei manga e probabilmente il più rifornito. Non è soltanto un negozio, ma un luogo di appuntamento per i “manghistì” più convinti.
 Lennox Via Lecco 15  Tel. 29.52.46.03
Aperto dall'aprile di quest'anno. L'ingresso è riservato ai soci (ma l'iscrizione ha il costo irrisorio di 10 mila lire). I giornalini (prodotti in Italia o di importazione) si possono acquistare soltanto su ordinazione, pescando nel catalogo che anticipa di 3 mesi le uscite ufficiali nei negozi.
 Millepagine
Via Balbissera 9  Tel. 29.51.29.74.
A pian terreno è una comune libreria. Si scende qualche gradino, passando addirittura dietro al banco, e si accede al “privé” riservato ai manghisti: una saletta gestita da Davide Castellazzi, esperto al punto da aver scritto un'intera enciclopedia sui manga, pubblicata dall'editrice Ned 50.
 Yamato
Via Lecco 2  Tel. 29.40.96.79.
È il punto vendita ufficiale di uno dei più grossi produttori di cartoni giapponesi, in sottofondo le colonne sonore originali, sugli scaffali vidvideocassette, giornalini e laserdisc.